Tanta austerita’ e’ stata alleviata dall’atmosfera “trotesca” che ha contrassegnato la seconda parte schubertiana votata al Lied Die Forelle e dalla sua germogliazione cameristica: il “Forellen – Quintett”. La chiara voce del soprano Valentina Valente, dall’encomiabile dizione, ha tratteggiato una trota tutta guizzi e spruzzi, grazie anche alla parte pianistica magistralmente cesellata da Michele Campanella.